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In futuro sarà il verbo "In principio era il Verbo", scrive Giovanni introducendo il suo Vangelo. E lo sarà anche in futuro, interpretando l'evoluzione della parola dall'oralità alla scrittura, da uno dei primi libri di commentari, qual è il Talmud, all'ipertesto. Partecipano: Roberto Maragliano, Gualtiero Carraro, Moni Ovadia Coordina: Carlo Infante Cos'è un ipertesto? E' quell'insieme di testi gestiti da un computer che tramite dei "link" (collegamenti) crea delle combinazioni non sequenziali che ne irradiano le potenzialità comunicative. In questa opportunità combinatoria si rivela la potenzialità della parola, dalle antiche pratiche ebraiche del Talmud, il primo "commentario", a Internet, l'ipertesto più grande del mondo. Un'evoluzione che estende le possibilità della parola oltre i confini del contesto alfabetico, nella sua interconnessione con l'audiovisuale e il virtuale della modellazione tridimensionale Questi rimandi tra la parola del libro sacro e quella ipertestuale, approfonditi nel contesto di Torino Spiritualità, trovano un'evocazione nelle frasi di Rosen, autore di Il Talmud e Internet: "Oggi stiamo varcando, libri e persone allo stesso modo, la soglia dell'era informatica e ci troviamo in una nuova condizione di diaspora globale in cui siamo potenzialmente dappertutto, però mai a casa. La scrittura, qualsiasi forma essa assuma, ha sempre dentro di sé un nonsoché di fantasmatico, smaterializzato, una certa assenza, e sarebbe ingiusto attribuire ai computer o a Internet la colpa di aver accentuato questo aspetto che in fondo, purtroppo, è insito nelle parole. [...] Il Talmud ha offerto ospitalità virtuale a una cultura sradicata, e ha avuto origine dal bisogno tipicamente ebraico di riporre la cultura nelle parole come se si trattasse di bagagli ed errare in lungo e in largo per il mondo [...] divennero il popolo del libro poiché non avevano nessun altro luogo in cui vivere. [...] In quale altra condizione più che nella diaspora si ha un disperato bisogno di una home page?" Jonathan Rosen, Il Talmud e Internet. Un viaggio tra mondi (Einaudi, 2001). Partecipano all'incontro Roberto Maragliano, docente di Scienze dell'Educazione alla Terza Università di Roma e autore del Nuovo manuale di didattica multimediale (Laterza, 2002), La scuola dei tre No (Laterza, 2003); Gualtiero Carraro, autore multimediale, vincitore negli anni novanta di alcuni premi per l'edizione in Cd-Rom dei Vangeli, pioniere dei linguaggi ipermediali; Moni Ovadia, attore e autore teatrale nonché esperto di cultura ebraica, ha pubblicato Ballata di Fine Millennio (Einaudi,1999) e Vai a te stesso (Einaudi, 2002). Coordina l'incontro Carlo Infante, libero docente di Performing Media e autore di Imparare giocando (Bollati Boringhieri, 2000), Performing media 1.1. Politica e poetica delle reti (Memori, 2006). Link: Roberto Maragliano Gualtiero Carraro Moni Ovadia Carlo Infante Torino Spiritualità Jonathan Rosen, Il Talmud e Internet. Un viaggio tra mondi |
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